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Pinguinoeconomico

NEWSLETTER (26 GENNAIO – 1 FEBBRAIO 2015)

La Grecia alza l’asticella e l’Europa trema, ma i mercati finanziari sembrano imperturbabili a qualsiasi minaccia. Domina, ma non stravince la sinistra radicale. Cambia, tuttavia, l’atteggiamento del nuovo governo di coalizione che conferma il rifiuto delle politiche di austerità responsabili, secondo il nuovo esecutivo, della attuale grave crisi economica che ha colpito il Paese negli ultimi sei anni. L’euro sbanda, ma resiste e tenta anche di rimbalzare. Non si ferma, invece, la corsa dei titoli governativi europei che raggiungono nuovi incredibili minimi storici.

In settimana c’è stata anche la riunione della Fed che ha sostenuto che l’economia americana è sulla via del recupero (quale non è ben chiaro), ma il rialzo dei tassi è già spostato a giugno o luglio, da quello preventivato di aprile. Poi, il giorno seguente, la Yellen, spaventata dalla reazione negativa dei mercati azionari, si affretta a comunicare, nel corso di una audizione, che non c’è alcuna fretta di aumentare i tassi di interesse ed il mercato clamorosamente recupera le perdite precedenti.

MERCATI FINANZIARI: l’indice azionario tedesco registra nuovi massimi storici, trascinando al rialzo tutte le borse europee. Milano in altelena, alterna sedute positive  e negative con sensibili variazioni anche nella stessa giornata. Wall Street incerta. Dopo un recupero nella parte centrale della settimana, lo S&P500 chiude sotto i 2.000 punti a 1.994, segnale di nervosismo ed incertezza.

Crolla, invece, la Borsa di Atene che lascia sul terreno oltre -12% ed il settore bancario il -32%, preoccupata dalle prime decisioni della nuova coalizione di governo.

Stessa musica anche sul mercato obbligazionario greco con il rendimento del titolo a tre anni greco che schizza oltre il 19% per il timore di una nuova crisi bancaria.

NEWS 26 - 1 FEBBRAIO 2015 - GREEK BOND

Variazioni anche sulle materie prime, anche se solo all’interno della settimana. L’oro nero piomba fino al nuovo minimo di periodo di $43, ma rimbalza a $46 nell’ultima seduta, in linea con la precedente chiusura settimanale. Il metallo giallo, invece, cala da $1.300 a $1.260, la peggior discesa in 11 mesi, ma poi recupera fino a $1.280.

MERCATI EMERGENTI

Aumenta la pressione sulle valute emergenti, esposte alla forza del dollaro americano e molte di queste anche alla caduta del prezzo del greggio.

VENEZUELA: i grafici sottostanti evidenziano tutto il disastro economico del Paese sudamericano: crollo del greggio, deficit in doppia cifra e Pil negativo, mentre la popolazione fa la coda davanti ai grandi magazzini quasi vuoti.

RUSSIA: a sorpresa la Banca Centrale abbasa i tassi dal 17% al 15%, malgrado il rublo sia di nuovo in caduta libera fino ad oltre 70 per un dollaro, ai nuovi minimi assoluti dello scorso dicembre.

TURCHIA: anche la lira turca registra un nuovo minimo storico a 2,41 contro il biglietto verde.

NEWS 26 - 1 FEBBRAIO 2015 - TURCHIA

UCRAINA: settimana, meno violenta sul fronte bellico, ma sempre problematica sul quello finanziario con il Paese che ha chiesto urgentemente $3mld agli Stati Uniti ed al Fondo Monetario Internazionale per evitare la bancarotta.

EUROPA (Zona Euro): il tasso di disoccupazione è sceso nella zona euro a dicembre all’11,4%. Si tratta del più basso livello dal dicembre del 2012. Gli economisti avevano previsto un tasso di disoccupazione invariato all’11,5%. Il numero totale dei senza lavoro è sceso, rispetto al mese di precedente, di 157.000 unità a 18,129 milioni. Tra i singoli Paesi il più elevato tasso di disoccupazione lo hanno registrato ancora la Grecia e la Spagna, il più basso sempre l’Austria e la Germania.

Nell’intera Unione Europea il tasso di disoccupazione è sceso a dicembre, rispetto a novembre, dal 10% al 9,9%.

L’inflazione annua nell’eurozona è stata negativa a gennaio, segnando un calo dei prezzi del -0,6%, in forte ripiegamento anche rispetto al -0,2% di dicembre. È quanto emerge dalla stima preliminare di Eurostat. Il tasso negativo, sottolinea l’istituto statistico di Bruxelles, è guidato dal calo dei prezzi energetici (-8,9% a gennaio, contro il -6,3% di dicembre). Risultano in flessione anche cibo, alcol e tabacco (-0,1%, contro il dato piatto di dicembre) e i beni industriali non energetici (-0,1%, rispetto al dato piatto del mese precedente). Solo i prezzi dei servizi risultano in aumento (+1,0%, contro il +1,2% di dicembre).

GERMANIA: L’indice Ifo è salito a gennaio, rispetto a dicembre, da 105,5 a 106,7 punti. Gli economisti avevano previsto 106,5 punti. Anche il sottoindice sulle aspettative è salito da 101,4 a 102 punti e quello sulle condizioni attuali da 109,8 a 111,7 punti.

L’indice Ifo misura la fiducia tra gli imprenditori tedeschi e viene particolarmente seguito dagli operatori perchè viene considerato un anticipatore delle tendenze economiche in Germania, la prima economia dell’Eurozona.

Ancora un nuovo minimo negativo a 0,33% per il Bund (10 anni), mentre il trentennale scende per la prima volta sotto la soglia dell’1%..!!

NEWS 26 - 1 FEBBRAIO 2015 - GERMAN 30Y

Nell’asta settimanale, il trentennale è stato sottoscritto per soli €939M, rispetto ai €2.0 miliardi richiesti.

FRANCIA:  sale ancora la disoccupazione a nuovi massimi storici a 3.496M

NEWS 26 - 1 FEBBRAIO 2015 - FRANCIA

ITALIA: Il Centro studi di Confindustria (Csc) stima una spinta per l’economia italiana per il 2015 pari al +2,1% del Pil grazie al sommarsi di una serie di fattori tra cui il programma di Quantitative Easing  della Bce, la svalutazione dell’euro ed il crollo del prezzo del greggio. Per il  2016 + 2,5%. Ricordiamoci queste previsioni, quando saranno, come sempre disattese.

Nelle stime di metà dicembre, infati, la stessa Confindustria aveva stimato una crescita del Pil di mezzo punto nel 2015 e dell’1,1% nel 2016 con un impatto di +0,3% quest’anno e +0,5% il prossimo, derivante dal calo del prezzo del greggio.

PORTOGALLO: dall’annuncio del QE, il rendimento del titolo decennale lusitano è calato di 40bps al 2,37%, rispetto al 5.17% di un anno fa.

NEWS 26 - 1 FEBBRAIO 2015 - PORTOGALLO

GRECIA: -32% solo questa settimana il crollo dell’indice bancario, il secondo peggiore di ogni epoca. Di seguito il grafico che ne evidenzia il collasso dal 2010 in avanti.

NEWS 26 - 1 FEBBRAIO 2015 - GRECIA

Settimana molto movimentata sul fronte politico. Il nuovo esecutivo non è andato in sottomissione a Bruxelles o Berlino, ma anzi ha già ricevuto e respinto al mittente le richieste della Troika, dicendo che tratterà direttamente con l’Unione Monetaria.

In pochi giorni, tuttavia, Atene ha bloccato le privatizazioni di porti ed altre società pubblcihe e comunicato che riassumerà 3.500 dipendenti pubblici, alzerà pensioni e salari minimi. La Ue, in risposta, ha dato ala Grecia un ultimatum di un mese per rispettare gli impegni, altrimenti non finanzierà le esigenze di cassa delle sue banche che sono sempre soggette ad ingenti prelievi da parte della popolazione, pari ad oltre 9 miliardi di euro in 2 mesi.

EUROPA (extra Euro)

DANIMARCA: La banca centrale abbassa ancora i tassi al -0,5% dal -0,35%, la terza volta in un mese. Le banche danesi pagheranno $79 milioni alla Banca Centrale a causa dei tassi negativi sui depositi.

Nel Paese scandinavo è stato emesso il primo mutuo a tasso negativo ..!!

CROAZIA: anche questo Paese slavo, come la Serbia la scorsa settimana, ha fissato per un anno un tasso di cambio fisso della valuta locale con il franco svizzero per agevolare i detentori dei mutui nella divisa elvetica.

GRAN BRETAGNA: la crescita economica britannica rallenta al +0,5% sul trimestre precedente, nell’ultimo trimestre 2014.

Anche i tassi di interesse del decennale inglese tornano ai livelli del 2012.

NEWS 26 - 1 FEBBRAIO 2015 - UK

SVEZIA: vendite al dettaglio crollano del -3,4% a dicembre su base annua.

La società multinazionale svedese SKF, produttrice di cuscinetti a sfera, ha annunciato il licenziamento di 1.500 persone nel mondo, pari ad oltre il 3% della forza lavoro.

NORD AMERICA

L’indice manifatturiero della Fed di Dallas crolla ai minimi di 20 mesi, a causa della crisi del settore petrolifero. Anche Stati come la California e l’Alaska hano già comunicato imprevisti e profondi tagli alle entrate fiscali in relazione al crollo del prezzo del greggio.

NEWS 26 - 1 FEBBRAIO 2015 - DALLAS FED

Prima stima del Pil del quarto trimestre 2014 uscita al +2,6%, inferiore rispetto al +3% previsto ed al +5% del terzo trimestre. Complessivamente, la crescita del 2014 raggiunge il +2,4%, superando il +2,2% del 2013 ed il +2,3% del 2012.

Fiducia dei consumatori ancora in salita, ai massimi storici da 11 anni, mentre l’indice degli acquisti di Chicago cresce più del previsto a 59,4 rispetto al consenso di 57.4 registrando, tuttavia, il secondo peggior dato da luglio ed il quarto calo consecutivo anno su anno.

TRIMESTRALI USA: forte delusione per Microsoft che perde in due sedute di mercato il -10%. Google rallenta la crescita, ma il titolo tiene. Boom di fatturato di Apple, al nuovo record assoluto di vendite di Iphone in un trimestre: 76 milioni di pezzi. Amazon riesce a convincere gli analisti, almeno nel trimestre natalizio, riuscendo finalmente a realizzare un utile di bilancio appena decoroso, ma sufficiente per fare salire del +10% il titolo.

Senza Apple, gli utili del quarto trimestre evidenziano una crescita piatta, mentre grazie al gigante di Cupertino la crescita sale ad un modesto +2,1%. Ancor più preoccupante è, invece, l’impatto della forza del dollaro sui bilanci dei prossimi trimestri. L’87% delle società ha dichiarato infatti un impatto negativo già dal prossimo trimestre.

ASIA

GIAPPONE: il governatore della Banca Centrale vede una crescita per l’economia nipponica del +2% nel 2015.

Il deficit commerciale del Paese ha raggiunto un nuovo record di oltre $108 miliardi nel 2014, il più alto dal 1979. La forte domanda di energia, a seguito del disastro nucleare di Fukushima, ha incrementato le importazioni, ma il calo del greggio potrebbe aiutare ad invertire il trend negativo. Il deficit è salito del +11.4%, rispetto al 2013 fino a ¥12.78 trilioni. La bilancia dei pagamenti rimane negativa per il quarto anno consecutivo anche a causa della svalutazione dello yen del -8,7% in un anno rispetto al dollaro.

CINA: il China Leading Index crolla ai liveli di sei anni fa.

NEWS 26 - 1 FEBBRAIO 2015 - CINA

I debiti in sofferenza del sistema bancario salgono a fine 2014 all’ 1,6%, il livello più elevato in cinque anni. Questo è il dato ufficiale, mentre è noto che il totale dei “non performing loans” superi il 10%. La crescita delle sofferenze conferma, comunque, il rallentamento dell’economia asiatica con il Pil 2014, tornato ai livelli del 1990. Alcune ricerche governative evidenziano, inoltre, che molte società stanno ritardando i pagamenti, a causa del rallentamento dell’attività economica.

Nel tentativo di ridare slancio alla crescita, il Governo ha iniettato altra liquidità, pari a 50 miliardi di Yuan (8,4 miliardi di dollari), nel sistema bancario, la seconda in poche settimane, per incoraggiare il finanziamento di agricoltori e piccole imprese. La manovra ha, tuttavia, indebolio la divisa nazionale per la seconda settimana consecutiva.

MATERIE PRIME: dove arriverà il prezzo del petrolio ? Ogni piccolo rimbalzo viene cancellato in giornata od in quella successiva, ma la quotazione del greggio sembra destinata ancora a scendere.

BANCHE:  l’attuale situazione delle banche greche sembra sottovalutata dai mercati, ma non dalla UE che sollecita Atene a mantenere gli impegni presi.

VALUTE:  è stata la settimana del dollaro che si è rafforzato su tutte le divise mondiali ed in particolare su quelle emergenti.

Il dollaro australiano è sceso sotto la soglia dello $0.80 per la prima volta dal 2009.

NEWS 26 - 1 FEBBRAIO 2015 - audusd

Anche Singapore è entrata nella guerra valutaria svalutando la propria moneta al livello massimo in 3 anni, tornando al cambio di metà 2010.

NEWS 26 - 1 FEBBRAIO 2015 - SINGAPORE

Il Real brasiliano è retrocesso, invece, ai valori di 10 anni precedenti.

NEWS 26 - 1 FEBBRAIO 2015 - REAL

Sotto pressione è caduto anche il peso messicano, tornato ai livelli del marzo 2009 verso il dollaro USA.

NEWS 26 - 1 FEBBRAIO 2015 - MEXICO

SINTESI: la credibilità delle Banche Centrali sembra ormai sempre più in discussione. Questa potrebbe essere l’ultima fragile barriera che potrebbe incrinarsi e porterebbe alla capitolazione o perlomeno alla correzione tanto necessaria dei mercati finanziari. La liquidità, ancora molto abbondante, è l’unico traino a sostenere una crescita che sembra infinita. Neanche l’ennesima minaccia destabilizzante che arriva da Atene ha, per ora, smosso la serenità degli investitori. La Grecia sembra non fare più paura anche se i suoi titoli di stato e la Borsa crollano.

Tuttavia il contagio potrebbe essere inaspettato e molto veloce, visto che molte economie importanti stanno di nuovo frenando. Ancora manca la scintilla od il catalizzatore per il prosimo crollo, ma i segnali sono già evidenti da mesi e si stanno accentuando. Meglio prendere, pertanto, le giuste precauzioni.

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