Thursday 18th April 2024,
Pinguinoeconomico

USA – LA CONTRAZIONE DELLE SOCIETA’ QUOTATE

Un altro argomento poco dibattuto riguarda la riduzione progressiva del numero di aziende quotate a Wall Street che risulta in netto calo da inizio millennio, malgrado evidenzi una maggiore stabilizzazione nell’ultimo lustro. Il fenomeno potrebbe avere indirettamente aiutato anche a sostenere le quotazioni. Pr assurdo, lo stesso numero di investitori con la medesima quantità di denaro destinata ai mercati azionari è convogliata verso un numero inferiore di titoli, inflazionando i prezzi degli stessi. In aggiunta, il minor numero di titoli disponibili è oggetto anche di una crescente richiesta da parte delle stesse aziende che hanno elevato l’ammontare dei buyback ad oltre mezzo trilione di dollari nel 2015, nuovo record assoluto.

Negli ultimi quarant’anni, dal 1975 alla fine dello scorso anno, il numero delle aziende quotate sui listini americani ha raggiunto il livello più basso, dimezzando la quantità rispetto al boom di fine secolo scorso secolo.

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Il grafico evidenzia volutamente anche i periodi di recessione e della tristemente nota bolla internet. A sorpresa, si può notare che questi periodi non influiscono in misura significativa sul numero di aziende quotate ed in particolare in quelli di maggiore rallentamento economico. Nelle tre delle cinque recessioni indicate nel grafico, il numero di società presenti sul listino è addirittura cresciuto.

Al contrario, durante il periodo della bolla Internet, compreso tra aprile 1997 ed agosto 2000, il massimo delle quotazioni fu raggiunto nell’anno precedente.

In generale, il numero di aziende presenti sui listini americani è sempre diminuito dal 1996 in avanti, vale a dire negli ultimi venti anni. Da rimarcare che mentre la presenza si è quasi dimezzata dal 1996 al 2003, la decrescita si è più stabilizzata negli anni successivi per tornare a ridursi sensibilmente dal 2008 al 2012, in seguito alla Grande Recessione.

Dopo un singolo break nel 2013, il calo è proseguito e Wall Street si trova ora con il minor numero di aziende quotate da quando è iniziata questa serie storica.

 

COMMENTO

Al di là dell’elemento statistico, la discesa è significativa ed evidenzia non solo la moria di aziende negli ultimi decenni, ma in particolare la disaffezione della “corporate americana” ad utilizzare il mercato azionario sia come fonte di finanziamento che come vetrina di marketing. La facilità nell’ottenere credito dal sistema finanziario a condizioni molto vantaggiose rende troppo costosa la quotazione, ma mina l’esistenza del mercato dei capitali che, in tal modo. rischia di scomparire.

Infine, controllare i listini con un minor numero di aziende quotate e con una liquidità cresciuta in modo esponenziale, negli ultimi anni, risulta assai più semplice.

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