Friday 26th April 2024,
Pinguinoeconomico

NEWSLETTER (16 – 22 FEBBRAIO 2015)

Non c’è limite al peggio, vale a dire all’ennesimo record storico dello S&P500 e del Dax (Francoforte), in chiusura di settimana sull’onda di un accordino di quattro mesi con la Grecia. Poche novità positive anche dall’Ucraina, dove la tregua non viene rispettata nelle città strategiche per i miliziani filo-russi.

Notizie ancora poco confortanti dai dati americani che evidenziano il rallentamento del mercato immobiliare ed il crollo dei nuovi mutui erogati, a causa anche di un aumento dei tassi nelle ultime tre settimane.

MERCATI FINANZIARI: ma dov’è la crisi, tanto decantata anche in questo blog? La capitalizzazione dei mercati azionari ha raggiunto i 66,9 trilioni di dollari, il 90% del Pil mondiale, un livello senza senso anche per economie in piena espansione.

Tale cifra è ben superiore a quella raggiunta prima della precedente crisi del 2008, come si vede nel grafico sottostante.

NEWS 16 -22 FEBBRAIO 2015 - mkt finanziari

Questa settimana vedremo probabilmente l’indice Nasdaq superare la soglia psicologica dei 5.000 punti.

MERCATI EMERGENTI: Libia sempre più nel caos con la produzione di petrolio che è quasi chiusa con un output giornaliero di 350k barili, rispetto agli 1,6 milioni del 2011.

PERU’: Pil in crescita di un modesto +0,5%, ma la debolezza sembra persistere anche ad inizio anno. Il Paese risente del crollo del prezzo del greggio, solo in parte compensato dalla vivacità del settore servizi.

INDONESIA: Un’altra Banca Centrale che abbassa i tassi da inizio anno. E’ la diciannovesima con un taglio non previsto dal 7.75%  al 7,5%.

UCRAINA: Pil quarto trimestre a -15.2% rispetto ad una previsione del -13.4%

MOLDAVIA: la Banca Centrale ha alzato i tassi dall’8,5% al 13,5%.

EUROPA (Zona Euro):  La bilancia commerciale della zona euro ha registrato a dicembre un surplus di €24,3 miliardi, in forte aumento rispetto ai €13,6 miliardi dello stesso mese del 2013. Si tratta di un nuovo livello record. Gli economisti avevano previsto €20,5 miliardi. Il dato di novembre è stato rivisto leggermente al rialzo, da €20 a €21,2 miliardi. Le esportazioni dell’Eurozona sono aumentate a dicembre, rispetto al mese precedente, del 2,4%. Le importazioni sono scese dell’1,1%. Durante l’intero 2014 il surplus commerciale dell’Eurozona è ammontato a €194,8 miliardi, dai €152,3 miliardi del 2013.

GERMANIA: l’indice ZEW, che misura l’attività economica nel Paese, sale inaspettatamente a 53, rispetto al precedente 48.4.

ITALIA: il surplus della bilancia dei pagamenti chiude, nel 2014, con un saldo positivo di 42,897 miliardi di euro, rispetto ai 29,23 del 2013.

Dall’inizio della crisi nel 2008 sono fallite in Italia 82.000 imprese con la perdita di 1 milione di posti di lavoro. E’ quanto emerge dai dati raccolti dal Cerved che calcola nel 2014 un picco di fallimenti, oltre 15.000. Con le procedure concorsuali non fallimentari e le liquidazione volontarie il dato sale a 104.000 l’anno scorso.

La serie storica dei dati mostra chiaramente come i costi occupazionali siano stati elevatissimi, fino a raggiungere il picco nel 2013 quando 176 mila lavoratori hanno perso il posto di lavoro. Il dato 2014 è in miglioramento rispetto allo scorso anno (175 mila posti; -0,5%) in quanto si è ridotta la dimensione media delle imprese che hanno portato i libri in tribunale. I posti di lavoro persi sono comunque più che raddoppiati rispetto al 2008: un incremento percentuale del 136%. A livello geografico, l’area più colpita nel 2014 è il Nord Ovest, con oltre un terzo di impieghi persi, circa 59 mila (314 mila tra 2008 e 2014), di cui ben 40 mila solo in Lombardia (220 mila). Dal punto di vista settoriale, le aziende del terziario sono quelle più coinvolte, con 29 mila posti persi nei servizi non finanziari e 27 mila nella distribuzione. In ambito manifatturiero, colpisce il caso del sistema moda dove l’emorragia occupazionale ha toccato i 9 mila posti di lavoro.

SPAGNA: il debito pubblico sale del +7% a dicembre sull’anno precedente superando la quota di 1,03 trilioni. Cresce il pessimismo nel Paese con l’83% della popolazione che afferma che le condizioni economiche sono in peggioramento.

In recupero il settore imobiliare, con numero di compravendite in crescita (+19,1% nel 2014, rispetto al 2013) e stabilizzazione dei prezzi.

GRECIA: prezzi al consumo in calo del -2,8% a gennaio, rispetto ad una stima del -2,7% ed al -2,6% di dicembre.

NEWS 16 -22 FEBBRAIO 2015 - greek inflation

EUROPA (extra Euro)

GRAN BRETAGNA: |prezzi al consumo a gennaio -0.9%, rispetto a dicembre ed alla stima del –0.8%. Su base annua la salita è solo dello 0,3%, il livello più basso dal 2004.

NEWS 16 -22 FEBBRAIO 2015 - uk inflation

Tasso di disoccupazione scende al  5.7%, rispetto al 5.8% precedente.

NORD AMERICA

STATI UNITI: l’indice dei costruttori scende a 55 a febbraio dai 57 di gennaio e rispetto ad una previsione di crescita a 58.

Anche il traffico, inteso come richiesta degli acquirenti, è in calo.

NEWS 16 -22 FEBBRAIO 2015 - US HOMEBUILDER SENTIMENT

Prezzi della produzione in caduta libera, con una discesa mensile del -0,8%, mai registrata da quando esiste la serie storica. Il principale responsabile del calo è il petrolio.

NEWS 16 -22 FEBBRAIO 2015 - US P price

ASIA

GIAPPONE: la bilancia commerciale registra il 31esimo mese consecutivo di deficit, la più lunga striscia da 60 anni.

NEWS 16 -22 FEBBRAIO 2015 - japan trade balance

CINA: I prezzi delle case soffrono il peggior calo annuale nel 2014 di sempre., malgrado la crescita dei nuovi prestiti ad un nuovo massimo storico.

NEWS 16 -22 FEBBRAIO 2015 - china home price
Su base mensile, la caduta dei prezzi a gennaio è del -0,4%, rispetto al -0,3% di dicembre in 64 delle 70 città monitorate.

SINGAPORE: Pil cresce ad un tasso annualizzato  del +4,9% nell’ultimo trimestre 2014, rispetto al +2,6% del trimestre precedente. La previsione di crescita era ferma ad un modesto +1,6%.

La caduta del prezzo del petrolio ha generato un maggior reddito disponibile negli Stati Uniti, terzo mercato export per dimensione per la città stato. La Banca Centrale prosegue, inoltre, la sua politica monetaria espansiva mandando il dollaro locale ai livelli minimi dal 2010 verso il biglietto verde.

AUSTRALIA: la Banca Centrale australiana ha tagliato inaspettatamente il tasso di riferimento di 25 basis points portandolo al 2.25%-

MATERIE PRIME: petrolio che ondeggia intorno alla quota di $50, mentre le scorte continuano ad aumentare, lasicando intendere che rimane un forte eccesso di produzione.

Nuovo record negativo per il Dry Baltic Index che misura l’attività dei noli delle grandi navi commerciali. Oro che ristagna, invece, poco sopra i $1.200.

VALUTE:  l’euro che rimbalza venerdì a 1,14 dopo l’accordo sul debito greco, ma in precedenza era sceso sotto 1,13. Sterlina britannica che continua a rafforzarsi contro euro fino a 0,735, prima di indebolirsi a 0,74.

SINTESI: dopo aver analizzato, la scorsa settimana, l’esplosione dei debiti governativi negli ultimi sette anni, evidenzio ora la drammaticità dei debiti privati, rispetto al reddito disponibile.

NEWS 16 -22 FEBBRAIO 2015 - DEBITI PRIVATI EUROPEI

Il grafico evidenzia la dimensione spaventosa del debito privato nei Paesi scandinavi, anglosassoni ed in alcune economie asiatiche. Molti di questi Paesi stanno vivendo una vera e propria bolla creditizia che in alcuni casi sta già esplodendo e inciderà negativamente sui futuri consumi. Su questi presupposti è difficile pensare che la crescita economica possa ripartire e su solide basi.

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