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Pinguinoeconomico

NEWSLETTER (SETTIMANA 9-15 MARZO 2015)

Il Bloomberg ECO U.S. Surprise Index, che misura se un dato batte o fallisce la previsione, cade ai livelli del 2009, quando il Paese piombò nella peggiore recessione dalla Grande Depressione del 1929.

news 9 - 15 marzo 2015 - BLOOMBER SURPRISE INDEX

E’ uno dei tanti segnali di stanchezza evidenziati, da inizio anno, dall’economia a stelle e strisce. La crescita economica del primo trimestre 2015 è stata, nel corso di sole tre settimane, abbassata dal +2,4% al +0,6%.

Anche la Cina sta rallentando pesantemente ed in base ai dati già usciti potrebbe crescere al +6,2%, rispetto al +7% di obiettivo del Governo, il peggior risultato da trent’anni.

Il crollo delle materie prime ed il troppo veloce rafforzamento del dollaro stanno creando grossi terremoti in molte economie mondiali, come ho già evidenziato.

MERCATI FINANZIARI: Indici azionari americani scendono per la terza settimana consecutiva, mentre Francoforte sale del +3% e del +21% (!!) da inizio anno, mentre Atene crolla di un altro -9%.

Si inabissano, invece, i rendimenti dei titoli governativi, grazie all’inizio del quantitative easing da parte della BCE. I livelli raggiunti dai titoli trentennali, sono del tutto ridicoli:

Austria 0.74%, Danimarca 0.60%, Finlandia 0.65%, Germania 0.67%, Olanda 0.73%. Il BTP scende, con il titolo spagnolo, sotto il 2%, mentre lo spread di entrambi sotto i 90bps e l’Italia torna a sorpassare la Spagna come migliore differenziale rispetto al Bund.

MERCATI EMERGENTI:

BRASILE: La presidente Dilma Rousseff si è rivolta ai brasiliani invitandoli a sostenere la politica di austerità introdotta per arginare l’elevata probabilità che il Paese cada in recessione nel 2015.

VENEZUELA: scambio di accuse tra il Paese sudamericano e gli Stati Uniti, indicati dal presidente Maduro di essere i cospiratori della pesante crisi economica che colpisce il Paese. Il Presidente vuole introdurre oltre 20.000 scanner per impronte digitali nei principali supermercati per evitare furti di merci.

MALESIA: malgrado il calo delle materie prime ed un rallentamento delle esportazioni, il Paese dovrebbe mantenere una crescita sostenuta al +4.8% nel 2015.

TAILANDIA: a sorpresa la Banca Centrale abbassa i tassi all’1,75%. La decisione porterà ad un indebolimento del baht, la valuta locale, ed a un nuovo deflusso di capitali esteri.

RUSSIA: la Banca Centale taglia i tassi di interesse dal 15% al 14%ed il rublo si rafforza lievemente.

EUROPA (AREA EURO)

GERMANIA: Le esportazioni della prima economia della zona euro sono calate a gennaio, rispetto a dicembre, del -2,1%. Gli economisti avevano previsto una discesa del -1,5%.

Anche le importazioni sono calate del -0,3%. Gli esperti avevano previsto un aumento del +0,5%.

Il surplus della bilancia commerciale tedesca è sceso a gennaio, rispetto al mese precedente, da €21,6 a €19,7 miliardi. La comunità finanziaria aveva invece previsto un aumento a €22,3 miliardi.

FRANCIA: la Banca di Francia rivede al ribasso la crescita del primo trimestre dal +0,4% al +0,3%.

ITALIA: pessimo dato della produzione industriale a gennaio: -0,7% sul mese precedente (stima +0,2%) e -2,2% su anno (stima +0,1%).

Edilizia: in 5 anni perso un quarto degli occupati (500.000 posti) con 18 trimestri di calo di fatturato, unico settore così negativo nel nostro Paese.

IRLANDA: è stata il campione di crescita europeo nel 2014: +4,8%. Il rendimento del decennale sprofonda allo 0,77%. Era andato oltre il 14% nel 2011.

GRECIA: -23% le entrate fiscali a gennaio. Leggermente meglio a febbraio con il bilancio complessivo del primo bimestre a -13,8%, un duro colpo però per i progetti del nuovo Governo. Come ben noto, i Greci non vogliono saperne di pagare le tasse.

Continua a crescere anche il debito pubblico che si attesta a 324.1 miliardi alla fine di gennaio. Il Paese rischia di non avere la liquidità per pagare stipendi e pensioni a fine mese, mentre iniziano a scarseggiare alcuni beni di importazione per l’impossibilità di molte aziende di pagare la merce in anticipo.

EUROPA (AREA NON EURO)

POLONIA: la Banca centrale polacca (NBP) lo scorso mercoledì ha tagliato di 50 bp il tasso di riferimento portandolo all’ 1.50%, nuovo minimo storico.

NORD AMERICA

CANADA: tasso di disoccupazione al 6.80% a febbraio, rispetto ad una stima del 6,7% ed al 6,6% di gennaio. La crisi iimmobiliare e delle materie prime porterà ad una rapida previsione al ribasso della crescita canadese nei prossimi mesi.

STATI UNITI: vendite al dettaglio negative a febbraio, per il terzo mese consecutivo. Dal 1992 ci sono stati solo cinque casi nei quali questo evento si è verificato ed in tre dei quali il Paese è entrato in recessione.

Riprendono a salire il numero delle espropriazioni immobiliari, per la prima volta in due anni ed in particolare delle ipoteche già rinegoziate, in crescita del +11% a gennaio su dicembre e raggiungono il 50% di tutte le espropriazioni.

Nonostante la crescita della ricchezza degli americani abbia raggiunto il livello record di $83 trilioni, i record del mercato azionario ed il crollo della benzina e dell’energia, la fiducia dei consumatori ha ripreso a calare. L’indice dell’Università del Michigan è crollato a 91.2 a marzo dal 95.4 di febbraio, rispetto ai 95.5 previsti, il peggior calo dal febbraio 2006. E’ ovviamente tutta colpa del maltempo.

news 9 - 15 marzo 2015 - US CONSUMER CONFIDENCE

Anche i prezzi alla produzione crollano del -0,6% a febbraio sul mese precedente, al netto di alimentari ed energia. Si tratta del calo più sensibile dal 2009.

news 9 - 15 marzo 2015 - US PPI

ASIA e OCEANIA

GIAPPONE: non solo i problemi di oggi, ma anche quelli futuri domineranno l’economia nipponica nei prossimi anni. In particolare, il rapido tasso di invecchiamento della popolazione si incrocia con uno dei più bassi tassi al mondo di fertilità. La popolazione giapponese ha raggiunto il suo picco nel 2007 a 127,771 milioni e da allora ha iniziato un rapido declino al ritmo del 2% annuo. Di questo passo, nel 2100 sarà di 47 milioni.

Gli ordini di macchinari industriali sono calati a gennaio, rispetto a dicembre del -1,7%. Gli economisti avevano previsto un calo del -4%. Su base annua gli ordini di macchinari sono aumentati a gennaio del +1,9%, rispetto ad una stima del -1%.

CINA: la crescita delle entrate fiscali nel 2015 è prevista al +7,3%, dal +8.6% del 2014.

Prezzi al consumo in ascesa a febbraio rispetto a gennaio, minimo da cinque anni. Prezzi alla produzione, invece, crollano del -4,8% sull’anno precedente, rispetto al -4,3% di gennaio.

I dati (produzione industriale, vendita al dettaglio ed investimenti) del primo bimestre confermano che la crescita della prima economia asiatica è indietro rispetto all’obbiettivo previsto e che il programma di stimolo ha scarsa efficacia nel trainare la crescita economica.

Secondo un’analisi del network finanziario Bloomberg la crescita si attesta nel primo bimestre al 6,28%, la peggiore partenza dal 2009.

Anche la Cina ha il suo problema di invecchiamento della popolazione. Nel 2050 il numero di sessantenni salirà al 39% della popolazione, dal 15% di adesso.

COREA: anche la Banca Centrale coreana si aggiunge alla ventina di suo colleghi che hanno abbassato i tassi di interesse, portando il tasso di riferimento all’1.75%. ed abbassando le previsioni di crescita per l’anno in corso al +3,4%, rispetto al +3,9% precedente.

AUSTRALIA: il tasso di disoccupazione completo (disoccupati + sottooccupati.) sale al 14.9%, livello più elevato dal 1997 e superiore all’11% degli Stati Uniti.

news 9 - 15 marzo 2015 - AUSTRALIA

MATERIE PRIME: continua a scivolare il prezzo dell’oro che raggiunge I $1.150 e poi rimbalza lievemente, schiacciato dall’assenza di inflazione e dalla forza del dollaro.

Il grafico seguente indica il livello di break-even del prezzo del petrolio per i principali Paesi produttori. A $50 dollari al barile sono quasi tutti in grave perdita ed il prezzo del greggio venerdì ha chiuso poco sopra i $44, molto vicino al recente minimo di gennaio a $43.

news 9 - 15 marzo 2015 - OIL

Per la 14esima settimana consecutiva il numero di pozzi attivi continua a contrarsi negli Stati Uniti per lo scoppio della bolla dello shale oil: altri 67 trivellazioni chiuse ed il totale scende a 1.125 (-5,6% sulla settimana precedente e -41,4% dallo scorso luglio). Il crollo è già superiore al -41% del marzo 2009.

news 9 - 15 marzo 2015 - POZZI PETROLIO

BANCHE: i crediti in sofferenza delle banche italiane salgono del +15,4% a gennaio sull’anno precedente, secondo Banca d’Italia. Il grafico evidenzia, invece, la continua crescita dei titoli di stato nei portafogli delle banche italiane, al nuovo record di 450 miliardi.

news 9 - 15 marzo 2015 - ITALY SOV.BONDS

Eurobank, una delle prime tre banche greche, perde €523.7 milioni nel quarto trimestre 2014, rispetto ai €186.6 milioni del terzo trimestre. Le sofferenze salgono al 33,4% dei crediti, rispetto al 33% del trimestre precedente.

VALUTE: nei mercati emergenti il real brasiliano ha perso il 15% da inizio anno contro dollaro, mentre la lira turca il 12%.

Non si ferma il crollo dell’euro che scivola anche sotto 1,05, minimo dal 2003. La debolezza della valuta unica si riflette anche nei confronti della sterlina britannica che sale fino a 0.705, massimo da sette anni.

Anche il cross dollaro/yen vola oltre 122 e gli utili delle aziende americane né stanno già soffrendo.

SINTESI: la situazione macroeconomica è sempre più tesa. L’euforia delle borse europee non nasconde i problemi della Grecia che non riuscirà a far fronte alle scadenze dei debiti se non con nuovi prestiti che però non intende accettare e forse l’Europa neanche più erogare. Il nuovo Governo non è in grado di mantenere le promesse elettorali, perché l’Europa non glielo permette. Bruxelles ed Atene stanno prendendo tempo, ma la scadenza di luglio/agosto che prevede un rimborso di quasi 7 miliardi si avvicina.

Draghi è partito con grosse difficoltà con il QE europeo. I titoli da comprare non sono molti e la BCE farà gran fatica a rispettare il quantitativo previsto di €60 miliardi al mese. Con tassi già a zero e negativi per il 25% dei bond governativi, lo scetticismo sull’utilità della manovra cresce anche tra i membri della BCE. L’Europa ha già beneficiato dei QE mondiali e delle operazioni di sostegno alle banche (LTRO ed TLRO).

Ora le uniche ancora a festeggiare del denaro gratis sono rimaste solo le Borse. Ma ancora per quanto?

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