Saturday 20th April 2024,
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USA – LA DEBOLE RIPRESA DEL SETTORE MANIFATTURIERO

L’elezione imprevista di Trump ha messo le ali ai mercati finanziari, mentre i dubbi sul passo insufficiente dell’attuale crescita economica rimangono invariati, malgrado il sentiment positivo sia salito ai massimi degli ultimi nove anni, prima del collasso di Lehman Brothers e della successiva Grande Recessione.

Uno degli esempi più eclatanti della difficoltà del settore manifatturiero e della sua modesta ripresa post recessione è Caterpillar. La società multinazionale con sede nell’Illinois, leader al mondo nel settore delle macchine movimento terra, sta sperimentando una forte contrazione degli ordinativi da diversi anni, a causa del crollo dei prezzi delle materie prime che hanno provocato la chiusura di miniere e pozze di trivellazioni in tutto il mondo e costretto le società ancora attive a ridurre drasticamente gli investimenti.

Il grafico dell’andamento delle vendite mensili di Caterpillar, riferite allo stesso periodo dell’anno precedente, è alquanto esaustivo.

caterpillar-2016

La caduta mensile dei ricavi in essere da inizio 2013, pari a 46 mesi ed ancora in essere, ha più che raddoppiato quella del biennio post recessivo che si fermò invece a 19 mesi.

La crisi del settore è stata rimarcata anche da Moody’s, l’agenzia di rating, che ha recentemente abbassato il giudizio di merito sulla società da A2 ad A3, confermando che non vede alcuna ripresa per il comparto fino al 2018 e teme ulteriori riduzioni dei margini. Uno dei mercati più deboli per Caterpillar è quello cinese nel quale lo scorso anno la società ha fatturato quanto aveva realizzato nel solo mese di marzo del 2011, un numero che la dice lunga sui tempi della ripresa.

Tuttavia, malgrado quanto sopra descritto, il titolo della multinazionale ha registrato una performance stellare a Wall Street nel 2016 che supera il 45%, risultando uno dei titoli migliori del Dow Jones. Dall’otto di novembre, l’incremento sfiora, invece, il 14%.

In definitiva, Caterpillar “paga” la forte contrazione del settore estrattivo e delle materie prime in generali, ma è un simbolo delle difficoltà di molte grandi aziende americane che faticano a tornare ai livelli di ricavi e margini precedenti alla crisi ed hanno licenziato migliaia di dipendenti nel Paese e nel mondo nell’ultimo quinquennio. Nell’euforia generale, anche le società più in difficoltà vengono premiate dal mercato nella ricerca di opportunità di acquisti e di prezzi che vengono ritenuti ancora a sconto rispetto ad una media di titoli decisamente sopravvalutati.

Secondo Vanguard, la società di fondi americani leader mondiale per miliardi di dollari di asset gestiti, Wall Street e la quasi totalità dei suoi titoli scontano una crescita del Pil del 4%, il doppio di quella attuale.

 

 

 

 

 

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