Saturday 14th December 2024,
Pinguinoeconomico

DEBITO USA – CHI COMPRA e CHI VENDE

Durante lo scorso anno, il Dipartimento del Tesoro americano è stato obbligato ad emettere un numero di obbligazioni governative assai elevato, per finanziare l’uscita di cassa generata sia dall’aumento del deficit che dalle minori entrate fiscali successive alla riforma fiscale approvata dai repubblicani nel dicembre 2017.

In pratica, negli ultimi 12 mesi, il debito nazionale lordo degli Stati Uniti è aumentato di $1,5 trilioni ed ha raggiunto $22 trilioni al 30 gennaio di quest’anno, secondo i dati del Dipartimento del Tesoro e peraltro in tempi in cui l’economia sta crescendo ai migliori ritmi dell’ultimo decennio.

Ma chi sta comprando tutto questo debito? Questa domanda diventerà sempre più importante nei prossimi anni tenuto conto che il livello di stock cresce di un trilione di dollari in meno di un anno.

Il debito del governo degli Stati Uniti, per quanto costoso in termini di pagamenti di interessi per i contribuenti statunitensi, è un vantaggio moderato per i creditori degli Stati Uniti. Tuttavia qualcuno deve comprarlo, fino all’ultimo dollaro, e gli Stati Uniti confidano in questo.

A fine novembre, gli investitori stranieri hanno ridotto le loro disponibilità di titoli del Tesoro americano per complessivi $105 miliardi rispetto al novembre del 2017, a complessivi $6,2 trilioni di dollari.

Il Dipartimento del Tesoro divide questi investitori stranieri in due categorie: i detentori di “titoli esteri” (banche centrali estere e enti governativi), che hanno tagliato le loro partecipazioni di $144 miliardi nei 12 mesi, a $3,9 trilioni di dollari, e gli investitori del settore privato (hedge fund stranieri, banche, privati, ecc.) che hanno, invece, aumentato le loro partecipazioni di $52 miliardi, a $2.3 trilioni di dollari.

I due maggiori creditori stranieri degli Stati Uniti – Cina e Giappone – hanno entrambi ridotto la loro quote di debito americano: le partecipazioni cinesi sono diminuite di $55 miliardi rispetto ad un anno prima a $1,12 trilioni, mentre quelle nipponiche sono scese di $47 miliardi a $1,04 trilioni.

Sebbene la Cina e il Giappone restino i maggiori creditori stranieri degli Stati Uniti, la loro importanza relativa è diminuita.

Durante i 12 mesi fino al 30 novembre, mentre Cina e Giappone hanno ridotto le loro partecipazioni di $103 miliardi complessivi, il debito nazionale lordo degli Stati Uniti è salito di $1,26 trilioni, a $ 21,8 trilioni. Pertanto, la Cina detiene solo il 5,1% del debito nazionale lordo degli Stati Uniti ed il Giappone il 4,7%, mentre le loro partecipazioni congiunte sono ora scese al di sotto del 10%.

Tra gli altri grandi creditori stranieri degli Stati Uniti ci sono paradisi fiscali o il Belgio, che è la sede di Euroclear che detiene circa $32 trilioni di attivi in conti fiduciari. Il valore tra parentesi indica la partecipazione al debito al novembre 2017.

  • Brasile: $311 miliardi ($265 miliardi)
  • Irlanda: $279 miliardi ($324 miliardi)
  • Regno Unito: $264 miliardi ($226 miliardi)
  • Svizzera: $227 miliardi ($251 miliardi)
  • Lussemburgo: $226 miliardi ($218 miliardi)
  • Isole Cayman: $208 miliardi ($240 miliardi).
  • Hong Kong: $ 189 miliardi ($ 195 miliardi)
  • Belgio: $173 miliardi ($115 miliardi)

 

Di conseguenza se i venditori esteri  hanno venduto, chi sta acquistando?

Di seguito le entità che sono state acquirenti netti o venditori netti:

  • I detentori stranieri (ufficiali e privati), venditori netti, hanno ridotto la partecipazione di $105 miliardi a $6,2 trilioni di dollari, o al 28,4% del debito totale degli Stati Uniti.
  • La Federal Reserve, venditore netto, ha diminuito il suo attivo di bilancio di $204 miliardi a $ 2,25 trilioni, o al 10,3% del debito nazionale degli Stati Uniti.
  • Enti governativi degli Stati Uniti (fondi pensione, previdenza sociale, ecc.), sono stati acquirenti netti aumentando le partecipazioni di $20 miliardi a 5,87 trilioni, pari al 26,9% del debito nazionale statunitense totale.

 

E chi detiene il resto? Le uniche entità rimaste e più precisamente le banche americane, gli hedge fund, i fondi pensione, i fondi comuni di investimento e altre istituzioni, insieme ai singoli investitori privati, hanno aumentato complessivamente le loro partecipazioni di $1,36 trilioni nel periodo nell’ultimo anno. Questi soggetti domestici, insieme, compongono il resto del debito nazionale lordo degli Stati Uniti, per $7,5 trilioni, o il 34,4% del totale.

 

LE PROSPETTIVE

Una volta chiara la ripartizione tra i diversi creditori è fondamentale che l’appetito per il debito pubblico, da parte delle grandi banche americane e delle altre grandi istituzioni, non diminuisca.

Diversamente i rendimenti potrebbero iniziare a salire pericolosamente, in quanto gli acquirenti dovranno essere attirati con tassi di interesse sempre più elevati, rischiando di innescare un circolo vizioso difficile da gestire per il Tesoro americano.

Tuttavia, lo spostamento del debito pubblico sempre più nelle mani domestiche, affamate di titoli di stato, rimane al momento un elemento di tranquillità per il finanziamento dello stesso.

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