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Pinguinoeconomico

NEWSLETTER 16 – 22 GIUGNO 2014

Il Fondo Monetario Internazionale ha abbassato le stime della crescita americana dal 2,8% al 2%. La Fed prosegue nel suo programma di tapering, come previsto, e sostiene che l’economia a stelle estrisce sia in continua ripresa. Musica per i mercati finanziari che registrano nuovi record per l’ennesima settimana. Tutto questo con le crisi militari in Ucraina ed in Iraq che si complicano, con decine di morti nel primo conflitto e centinaia, invece nel secondo.

Il numero di rifugiati per le guerre mondiali ha superato i 50mln, livello superiore a quello della seconda guerra mondiale.

MERCATI FINANZIARI: gli indici americani salgono per sei sedute consecutive con nuove soglie psicologiche ormai prossime al superamento: 17.000 per il DOw Jones e 2.000 per lo S&P500, mentre il Dax registra un nuovo record storico, oltre i 10.000 punti. Rimangono intatte le perplessità di alcuni analisti, compreso chi scrive, sulla tenuta del rialzo di questo mercato, caratterizzato oltretutto da volumi modesti. A questo punto l’euforia è ormai contagiosa e sono possibili anche ulteriori rialzi, malgrado l’incerto quadro internazionale.

Lo spread tra i decennali britannici e tedeschi raggiunge i 143 punti base, il livello più elevato dal 1997.

MERCATI EMERGENTI: situazione mediorientale sempre più complicata. Gli Stati Uniti cambiano idea quotidianamente sulla necessità e sulla consistenza di un mini-intervento militare in Iraq. Ormai le milizie sunnite integraliste hanno conquistato diverse regioni occidentali e accerchiano Bagdad. L’esercito sciita al potere sta cercando di riorganizzarsi per difendere la capitale irachena e rompere l’assedio nel nord-ovest del Paese. In Egitto, il Governo ha condannato a morte 183 esponenti dei Fratelli Musulmani, tra i quali anche alcuni importanti leader. Sempre ignorata, invece, la guerra civile ucraina dai media mentre il bagno di sangue si inasprisce ed alcuni carri armati russi hanno varcato il confine per difendere i separatisti. Il nuovo primo ministro ucraino ha chiesto una ennesima tregua, ma è la stessa Ucraina a violarla per effettuare la pulizia etnica nelle due regioni che hanno dichiarato l’autonomia da Kiev.

TURCHIA:  la lira turca si indebolisce fini a 2,15 contro dollaro, peggior livello da inizio maggio.

ARGENTINA: la Corte Suprema statunitense ha confermato la precedente decisione di una altra autorità federale del Paese che obbliga l’Argentina al pagamento delle obbligazioni in default dal 2001, nelle quali non è stato raggiunto un accordo con i creditori. Crollo dei bond sudamericani e del mercato azionario (-10%) nella giornata di lunedì. Il Governo ha fatto ricorso ed ha fatto sapere che, diversamente, non sarà in grado di onorare le scadenze e quindi andrà in default a fine mese.

INDONESIA: elezioni politiche il prossimo 9 luglio. Crescita 2014 prevista al 5,15%, in calo rispetto al 6,2% del 2013 e la più bassa dal 2009.

VENEZUELA: situazione politica sempre molto tesa, ma con qualche segnale di miglioramento. Secondo il FMI, il Paese avrà un tasso negativa di crescita del -0,5% nel corrente anno. Le proteste contro il governo populista di Maduro, il successore di Chavez, si sono leggermente attenuate. Anche il bolivar, la divisa nazionale, ha recuperato sul dollaro, dopo l’introduzione delle tre fasce di cambio da parte del Governo, il quale spera che gli stessi possano convergere verso un livello di 20-25, mentre ora un dollaro vale ancora 70 bolivar al mercato nero. Il rialzo del prezzo del petrolio potrebbe aiutare la ripresa del Paese con le più ampie riserve al mondo. Tutto rimane però molto complicato con un tasso di inflazione annuo che a maggio ha raggiunto il 61%.

EUROPA : Draghi sostiene che ci sia la ripresa in Europa, anche se  debole, con bassa inflazione, ma non deflazione. Proseguono le pressioni anche del Fondo Monetario per il QE europeo.

FINLANDIA: la Finlandia viene da due anni consecutivi di recessione (– 1 % nel 2012 e –1,4 % nel 2013) e potrebbe rimanerci anche nel 2014, dopo la crescita negativa registrata nel primo trimestre (-0,4%). Si tratta del più lungo periodo di recessione dal 1990 e supera quella della Danimarca dal 2011 al 2013, lasciando la Finlandia l’unico Paese nordico, ancora in recessione.

SLOVENIA: borsa sale del +25% nel 2014, record in Europa. Non c’è da meravigliarsi. Tanto più le economie sono in crisi e tanto più gli indici azionari si impennano. Ora succede così. Altri esempi: Italia +16% ed Argentina +54%, malgrado il tonfo di inizio settimana.

Gli investitori si sono entusiasmati per il piano di privatizzazioni, annunciato dal governo l’anno scorso, che dovrebbe portare alla vendita di quote statali in 15 società slovene, tra le quali il gigante delle telecomunicazioni Telekom Slovenia, nel mirino di Deutsche Telekom, la compagnia di bandiera Adria Airways e Aerodrom Ljubljana, la società, che gestisce l’aeroporto di Lubiana.
A infondere fiducia negli investitori è stato infine anche il taglio dei tassi di interesse da parte della Bce, portato al minimo storico dello 0,15% dal governatore Mario Draghi qualche settimana fa e la riduzione del rendimento dei bond sloveni: i titoli decennali sono scesi fino al 3% nell’ultima settimana, dopo che ancora a novembre quotavano intorno al 6,5%.

GERMANIA: l’indice ZEW che misura il livello di fiducia delle imprese tedesche nell’economia del Paese scende a 29,8 dai 33,1 di maggio. Si tratta del sesto calo consecutivo. Prosegue la salita dei prezzi immobiliari, anche nel 2014.

ITALIA: Surplus della bilancia commerciale sale ad aprile a 3.505 miliardi, rispetto ai 2.006 dell’aprile 2013.

Altri dati positivi, sempre ad aprile, vengono dalle vendite dell’industria che salgono del +2,2% sull’anno precedente. Molto bene anche gli ordini a +6,2% sull’anno e +3,8% sul mese precedente.

Solo il 31% degli italiani partirà quest’anno per le vancanze, con una spesa inferiore di -15mld, rispetto al 2008, secondo l’Osservatorio Nazionale Federconsumatori.

Nel 2013 circa 82 mila italiani si sono trasferiti all’estero,  (+14mila), il valore più alto registrato nel corso degli ultimi 10 anni (Istat).

SPAGNA: Madrid taglia le imposte.Irpef ridotto del 12,5% e aliquota su redditi societari dal 30% passa al 25%. Nessun aumento dell’IVA, invece. Manca ancora la copertura per una manovra dal costo di 2mld. L’Europa si è già lamentata e chiede chiarimenti, visto il preoccupante livello di deficit (7%) e debito pubblico (96% del Pil) che il Paese non riesce a ridurre.

GRECIA: la Grecia ha collocato 1,3 miliardi di titoli a 3 mesi, con rendimento all’1,80% dal precedente 2,13%.

Il deficit commerciale di aprile (1,167mld) supera lievemente quello dell’anno precedente (1,151), mentre le entrate turistiche salgono, nello stesso mese a 411 milioni da 303.

GRAN BRETAGNA: come negli USA i prezzi salgono, mentre i mutui scendono.

news 16-22 giugno - mortgage against house prices

NORVEGIA: tassi fermi fino al 2016. Corona si svaluta e crolla ai minimi a tre mesi sull’euro.

USA: nuovi cantieri edilizi e rilasci di concessioni immobiliari in calo a maggio. Prosegue infatti la debolezza della ripresa immobiliare.

Riparte l’inflazione a maggio con un picco al +2,1%, a causa del forte incremento dei prezzi alimentari (carne +6%). L’attivo di bilancio della Fed ha raggiunto in settimana i 4.325 miliardi, una cifra spaventosa. Ovvio che qualche goccia di denaro si trasmette anche alla economia reale e non solo ai mercati finanziari ed i timori di inflazione giustamente si rivedono. Non sarà sicuramente una fiammata isolata.

news 16-22 giugno - US inflation

 

GIAPPONE: l’attività industriale scende ad aprile del -4.3% sul mese precedente e del -4.1% sull’anno, dopo l’introduzione dell’incremento dell’IVA all’inizio dello stesso mese.

Il rendimento del decennale nipponico scende al 0,575%, il livello più basso dal 30 maggio.

news 16-22 giugno - JAPAN yield

In maggio cala l’export, anno su anno, per la prima volta in 15 mesi. La discesa del -2,7% è una forte sorpresa ed il fallimento della crescita dell’export porterà ad un veloce rialzo dell’inflazione, mettendo a rischio la politica economica del primo ministro Abe e dell’infinito stimolo monetario. Il risultato di maggio è il secondo peggiore nell’ultimo anno dopo gennaio e scende del -7,6%, rispetto ad aprile.

news 16-22 giugno - JAPAN EXPORT

CINA: rimane il principale motore della crescita economica mondiale, anche se solo ad un +7%. I timori per un rallentamento sono legati anche alle dispute territoriali con Giappone, Filippine e Vietnam. Inoltre le relazioni diplomatiche si sono molto deteriorate anche dopo l’inizio della crisi Ucraina con il riavvicinarsi delle due potenze post-comuniste.

La Cina deve rivedere il suo modello di sviluppo: per oltre tre decenni ha puntato, quasi esclusivamente, sull’export e sugli investimenti infrastrutturali. Ora entrambi sono in sovracapacità e la crescita potrà essere trainata solo dai consumi interni, ancora a livelli percentuali (48%) sul Pil di un Paese emergente. E’ una sfida difficile e per ora perdente. Trasformare i consumatori cinesi in “shopping addicted” come gli americani è quasi impossibile, senza la leva del credito. Quest’ultima è però ora spuntata, in seguito ad un ultimo quinquennio di eccessivi investimenti pubblici e privati, alcuni dei quali già in default. La leva finanziaria è invece ormai insostenibile e la Cina andrà incontro ad un severo rallentamento.

NUOVA ZELANDA: Pil primo trimestre +1.0% sul precedente e +3,8% sull’anno, più alta crescita dal 2007.

MATERIE PRIME: i metalli preziosi registrano il maggior incremento in 4 mesi con l’oro che supera i $1,300 e l’argento $20.

BANCHE: Continua l’ossessione della BCE nel tentare di convincere se stessa che la deflazione non esista in Europa, malgrado sia assolutamente evidente il contrario. Solo nell’ultimo anno il tasso europeo è già diminuito dal 1,2% al +0,7%, ben lontano dall’obiettivo del +2%. Come al solito le previsioni di crescita e di inflazione sono state completamente travisate, ma l’ottimismo prosegue tentando di illudere la popolazione europea sulla inequivocabile ripresa economica.

Proseguono a raffica gli aumenti di capitale delle banche. In Italia sono partiti quella del Monte Paschi e della Popolare di Sondrio.

Venerdì è fallita la quarta banca bulgara con corse agli sportelli dei depositanti. Il Governo è intervenuto velocemente per evitare un pericoloso effetto domino, rassicurando sulla solvibilità dell’Istituto.

VALUTE: euro recupera qualche briciola rispetto al dollaro, risalendo sopra 1,36.

SINTESI: nulla cambia, non c’è percezione del rischio. Non solo di quello finanziario, ma della possibilità del riacutizzarsi della crisi. Le economie sono tutte ancora molto deboli e continuano ad evidenziare deficit ed incrementi di debiti. L’occupazione è in ripresa solo quando scende la forza lavoro (negli Usa ai minimi dal 1978), mentre in molti Paesi fatica a stabilizzarsi anche con la riduzione dei salari.

LABOR FORCE PARTICIPATION-1

Sopravviviamo solo per la liquidità delle banche centrali, ma una vera ripresa economica appare ancora lontana.

 

 

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