Settimana corta per i mercati finanziari a seguito della festività americana del 4 luglio. La chiusura anticipata della Borsa USA non evita che gli indici americani possano stabilire l’ennesimo record storico, sulla scia del dato favorevole sulla disoccupazione, ancora in calo.
Si riaccende la tensione in Palestina, mentre non scende in Iraq ed Ucraina con diversi numeri di morti ignorati dai media internazionali.
L’IPO di GoPro, la società che produce le telecamerine da installare sopra i caschi, fa il botto con un +100% nei primi tre giorni di contrattazione e portando la capitalizzzazione della società a oltre $5mld, una insana follia.
MERCATI FINANZIARI: La prima metà del 2014 si chiude con il Dow +1,7%, lo S&P 500 su del +6.1% ed il Nasdaq +5.3%, percentuali già ritoccate al rialzo dopo lo sprint di inizio luglio.
Anche le Borse europee sono trascinate al rialzo, ma flettono quelle dei periferici (Italia e Spagna), nell’ultima seduta, per l’allarme utili della Erste Bank, la prima banca austriaca. Il titolo perde -16% alla Borsa di Vienna, a causa di pesanti accantonamenti (+40%) resi obbligatori da nuovi sistemi fiscali introdotti in Ungheria e dalla richiesta del Governo rumeno di evidenziare le perdite a bilancio.
Ormai il mercato azionario sembra l’unico approdo per gli investitori, massacrati dai bassi rendimenti del mercato obbligazionario. Un grosso rischio a questi livelli, che porterà a sonore delusioni quando il mercato inizierà a crollare.
MERCATI EMERGENTI: il governo ucraino, conclusa la tregua, ha iniziato una feroce repressione nelle enclavi russe dell’Ucraina orientale, bruciando villaggi e uccidendo diversi civili. La Russia protesta ed interviene dove può con sostegno militare ai ribelli.
L’Ucraina dovrà tagliare il consumo di gas del -20%, il prossimo inverno, qualora le forniture russe saranno, come attualmente previsto, ridotte.
BULGARIA: la crisi bancaria ha colpito la fiducia dei risparmiatori ed anche degli investitori con l’indice borsistico locale che calato la scorsa settimana del -5%, la maggior perdita dal 2008. Da quando la Ue ha annunciato gli aiuti finanziari, la situazione è andata via via stabilizzandosi. Fortunatamente il debito è al 22% del Pil ed il deficit è al 2%, ma la stabilità del sistema è importante per la crescita in Bulgaria a causa della sua forte dipendenza dagli afflussi di investimenti stranieri per sostenere la crescita. I prezzi sono in deflazione a -0,8% nel 2014.
CILE: disoccupazione cresce al 6,3% nel trimestre marzo-maggio, rispetto al 6,1% precedente.
ARGENTINA: il Paese ha ottenuto una moratoria per pagare i creditori ed ha fatto appello contro la decisione della Corte Suprema. Corsa contro il tempo per evitare il default entro il 30 luglio.
EUROPA: vendite al dettaglio invariate a maggio mese su mese, rispetto ad una previsione del +0,3%, e +0,7% sull’anno ed una stima del +1,8%.
Prezzi alla produzione a maggio -0,1% su mese; – 1% su anno
PMI manifatturiero scende a 51.8 a giugno dal 52.2 di maggio, peggior dato dallo scorso novembre.
GERMANIA: la disoccupazione rimane invariata al 6,7% a maggio, ma il numero di occupati diminuisce per il secondo mese consecutivo.
OLANDA: il rendimento del titolo decennale olandese scende all’1,3%, minimo storico.
FRANCIA: PMI manifatturiero scende a 48.2 a giugno, da 49.6 di maggio, minimo da sei mesi.
ITALIA: indice prezzi produzione a maggio -0,1% sul mese precedente -1,4% sull’anno. PMI manifatturiero scende a giugno a 52.6 (previsto 53.2) contro il precedente 53.2 di maggio.L’inflazione a giugno rallenta ancora e si ferma allo 0,3% dallo 0,5% di maggio.
Vendite auto +3,8% a giugno, ma solo il 56% sono acquisti privati, contro una media del 75% nel 2007.
PORTOGALLO: emetterà un nuovo bond decennale in dollari che ha avuto già una prevendita per $2miliardi. Sarà lanciato ad ottobre ed ai tassi attuali si prevede un rendimento del 5,2%.
SPAGNA: vendite auto nuove +23,9% in giugno, rispetto al +16.9% di maggio, entrambi sull’anno precedente. Il dato è comunque falsato dagli incentivi statali.
Continua la decrescita della popolazione spagnola, in calo ormai dal 2011, per la fuga verso l’estero in cerca di lavoro. La maggior parte degli esodi sono di stranieri i quali, senza lavoro, ritornano in patria.
Non si ferma la crisi delle banche iberiche. I mutui in defalult continuano a salire, raddoppiando la percentuale di morosità rispetto al 2011.
GRECIA: vendite al dettaglio salgono del +7,3% ad aprile sull’anno precedente. Il dato viene però controbilanciato dalla caduta dei prestiti a maggio a favore di imprese e privati del -3,5%.
Nei sei anni di crisi 130k attività commerciali sono state costrette a chiudere e solo 45k nuove hanno riaperto con una perdita netta di -85k. 575k piccole e medie imprese hanno smesso di operare, mentre solo 265k sono state le nuove attività con una perdita di posti di lavoro stimata di -230k che porta il livello degli occupati al 1999.
GRAN BRETAGNA: i prezzi delle case a Londra salgono del +25.8% nel secondo trimestre, rispetto allo scorso anno, il maggior rialzo dal terzo trimestre 1987. La vendita di auto nuove salgono del +6.2% a giugno, rispetto allo scorso anno.
USA: PMI manifatturiero scende a giugno a 56.4 dal 57.3 di maggio.
Il numero di nuove case acquistate è in leggera crescita ma rimane ai livelli di metà anni ’80.
Anche la percentuale di risparmio privato rimane su livelli molto bassi e gli americani continuano a finanziare i consumi con il debito.
Bruciano gli Stati Uniti con la parte occidentale colpita da una delle più gravi siccità della storia, mentre Las Vegas sarà presto senz’acqua, ma nessuno sembra preoccuparsene, visto che nuovi cantieri edili continuano a crescere.
Il tasso di disoccupazione scende a giugno al 6,1% ma solo grazie ad un aumento dei lavori part-time (+800k) che bilanciano la perdita record di impieghi full-time (-515k).
ASIA
L’indice PMI cinese sale a 51, mentre quello sull’occupazione scende al minimo da 8 mesi. L’indice PMI coreano scende invece al minimo da 10 mesi, mentre quello australiano a 48.9, sotto la soglia dei 50 punti, spartiacque tra recessione ed espansione. Il Tankan giapponese crolla invece al minimo da 9 mesi.
GIAPPONE: i salari reali giapponesi tornano ai livelli post Lehman Brothers, tra la ripresa dell’inflazione ed una crescita stagnante. La Abenomics non funziona e la popolarità del governo è in caduta libera.
CINA: Pmi servizi scende a giugno da 55.5 a 55. Il calo riflette la discesa per l’ottavo mese consecutivo della componente occupazione all’interno del’indice manifatturiero.
AUSTRALIA: cade il dollaro australiano, considerato sopravvalutato rispetto ai fondamentali dell’economia, come confermato anche dal governatore della Banca centrale australiana, il quale si dichiara inoltre preoccupato per il livello dei prezzi raggiunto dal mercato immobiliare.
MATERIE PRIME: metalli preziosi (oro ed argento) si mantengono sui livelli della scorsa settimana. Variazioni anche molto marginali per il petrolio che rimane, tuttavia, a livelli molto elevati.
BANCHE: il grafico seguente mostra la costante debolezza e la ripresa della caduta del credito a privati ed aziende, mentre la massa di moneta in circolazione (M3) continua a diminuire, provocando anche la caduta del tasso di inflazione.
VALUTE: nessuna particolare variazione nel cross euro/dollaro che oscilla tra 1,358 e 1,363, anche dopo il brillante dato sull’occupazione americana, mentre il rapporto USD/YEN si è indebolito ad inizio settimana fino a 101,3 per poi recuperare fino a 102,2 trascina a nuovi record i mercati azionari.
SINTESI: Due grafici ci ricordano come non abbiamo via di scampo: l’esplosione dei debiti pubblici da inizio della crisi, con le previsioni a fine 2015, e….
… ed il crollo della produzione industriale in tutti i Paesi tranne la Germania, unica nazione, con gli Stati Uniti, ad aver recuperato la caduta post-crisi.