Friday 29th March 2024,
Pinguinoeconomico

USA – I PRESTITI ALLO STUDIO CONTINUANO A LIEVITARE

Uno degli incubi della precedente amministrazione americana è stato, almeno nell’ultimo triennio, quello della lievitazione del debito privato ed in particolare dei finanziamenti auto ed allo studio. Questi ultimi sono cresciuti in misura esponenziale dalla fine dell’ultima recessione sino ad oggi. Tagliato il traguardo di oltre un trilione di dollari di finanziamenti due anni fa, obiettivo impensabile ancora prima dell’ultima crisi, l’ammontare dei finanziamenti sta in questi giorni raggiungendo la ragguardevole cifra di 1,43 trilioni di dollari. La percentuale di crescita è stimata di recente intorno al 17% annuo, che porterebbe il totale a sfondare il muro dei $15 trilioni entro il 2030, mantenendo lo stesso ritmo di crescita.

Circa una cinquantina di anni fa, l’educazione era alla portata del portafoglio di tutti negli Stati Uniti. Tuttavia, dagli inizi degli anni ’90 i costi sono cresciuti in misura significativa. Nel 1981-82, il costo medio annuo per un corso universitario era pari a solo $2.390. Nel 2016-17 siamo saliti a $9.650, con alcune eccezioni che superano anche i $15.000.

Nello stesso periodo, trovare un lavoro con un salario decente è diventato sempre più impegnativo e per tale ragione il numero di persone che si sono iscritte al “college” – l’università americana – sono in netto aumento. Più studenti che frequentano i corsi di laurea hanno accumulato più debiti per poter sostenere tutto il corso di studi. Di conseguenza, negli ultimi anni è salita anche la percentuale delle insolvenze, che hanno superato il dieci per cento del totale. Lo scorso anno il numero complessivo dei “defaults” ha raggiunto i 137 milioni di dollari:  1,1 milioni di soggetti finanziati  sono entrati in procedura di default per la prima volta. Nel complesso, sempre nel 2016, il numero di insolvenze ha raggiunto i 4,2 milioni rispetto ai 3,6 milioni del 2015, con un incremento del 17%. Allo stesso tempo, l’ammontare medio del debito per studente è salito dai $26.300 del 2013 ai $30.650 di fine dicembre.

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In aggiunta, negli ultimi venticinque anni i salari sono cresciuti di un magro 1,6%, mentre la media del debito è salita del 163%.

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L’altro vero problema è la sostenibilità del debito nel lungo periodo, causa dell’impennata del numero dei defaults negli anni successivi alla laurea. Nel 1990, lo studente terminava gli studi con un debito che totalizzava il 28,6% rispetto al suo primo stipendio. Nel 2015, tale proporzione è schizzata al 74,3%. Di questo passo la soglia del 100% sarà superata entro il 2023, qualora il ritmo di crescita rimanga pari a quello degli ultimi venticinque anni.

I dati mostrano che circa 42 milioni di americani utilizzano questa forma di finanziamento ed alcuni ne abusano, finanziando con quei denari le spese correnti (affitti, vacanze, etc..), invece che le rette universitarie. Questi numeri sono raddoppiati durante la presidenza Obama. Il problema è diventato ormai di Stato, tanto che  oltre il 90% dei debiti  è ora garantito dal Dipartimento dell’Educazione.

I salari stagnanti e l’impennata del livello dei finanziamenti stanno creando notevole preoccupazione anche a Washington, nell’industria finanziaria, in virtù dell’impatto negativo sull’economia che le persone indebitate possono generare sui consumi nel lungo periodo.

Circa sette studenti su dieci finanziano gli studi con ammontari dei prestiti doppi rispetto alla metà degli anni novanta.

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Due separate ricerche attestano che i detentori di “student loans” ritardano l’acquisto di appartamenti, riducono le spese sanitarie, limitano la nascita di nuovi business e rimandano i risparmi per la pensione.

Oggi il venticinque per cento del totale dei prestiti allo studio è in ritardo nei pagamenti o in default. I redditi post laurea sono inoltre, in larga misura, insufficienti a garantire un veloce rientro delle esposizioni. Il diritto allo studio non è uguale per tutti ed è diventato sempre più insostenibile per molte categorie di soggetti che rimangono appesantite dalla zavorra dei debiti per il resto della loro vita.

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