MERCATI AZIONARI: prosegue la correzione dei mercati azionari. Wall Street registra la peggiore settimana da due mesi anche se gli indici sono ancora a meno del 2% rispetto ai recentissimi massimi storici. Più profonda invece la discesa Europea dove Madrid e Milano sono già a -6% da inizio dicembre mentre tutti i principali listini hanno cancellato le performance di due mesi, riportandosi ai livelli di metà ottobre.
Inarrestabile invece la marcia dei titoli internet, anzi dei social network. Twitter ha sfiorato i 60 dollari in chiusura dai 26$ dell’IPO e anche Facebook ha stabilito nuovi record in questa settimana.
TASSI: ancora un rialzo settimanale per i tassi europei. L’indice euribor a 3 mesi (parametro di riferimento per il costo di mutui e finanziamenti) è salito dallo 0,248% di venerdì 6 allo 0,282% del 13 dicembre, tornando al livello dell’agosto 2012. Un dato ancora molto modesto ma l’incremento è del +15% in una settimana e del +50% rispetto ai minimi (0,186%) dello scorso dicembre. L’accelerazione è stata molto veloce da inizio mese quando l’euribor quotava 0,225%. Tuttavia è prematuro parlare di un repentino cambio di direzione. Nelle prossime settimane potremmo assistere ad ulteriori rialzi in quanto il mercato monetario è poco liquido durante le festività natalizie. Draghi e la BCE non si sono scomposti dichiarando che combatteranno (ma come ?) qualsiasi rialzo dei tassi.
STATI UNITI: accordo bipartisan tra democratici e repubblicani sul budget 2014 che eviterà il rischio di un nuovo shutdown dopo quello di ottobre. La montagna ha partorito un topolino che scontenta anche molti democratici. I tagli al bilancio sono ridicoli nelle dimensioni, pari a 40mld nel 2014 e la metà del 2015, lontanissimi da quelli progettati di alcuni trilioni in un decennio. Forti malumori all’interno dei repubblicani, dove l’ala più radicale del Tea party considera il risultato come una totale sconfitta. Difficile dare loro torto in quanto con questi tagli insignificanti il deficit riprenderà a salire nel2014 riavvicinandosi alle soglia del trilione di dollari annuo.
SLOVENIA: il risultato degli stress test degli Istituti di Credito evidenzia che la ricapitalizzazione sale a 4,75mld. Il bond da un miliardo emesso mercoledì non è ancora stato tutto sottoscritto, tuttavia il Governo è convinto, supportato dalle dichiarazioni di circostanza della UE, che non dovrà chiedere un salvataggio esterno.
FRANCIA: il rendimento del titolo decennale sale al 2,42% dal 2,26% della settimana precedente.
PRODUZIONE INDUSTRIALE EUROPEA: scende inaspettatamente ad ottobre in Europa -1,1% su mese (stima +0,3%) + 0,2% su anno (stima +1,1%)
INDIA: Indice dei prezzi al consumo sale a novembre al +11,2% ben al di sopra del +10% previsto, mentre la produzione industriale si contrae ad ottobre del -1,8% rispetto alle previsioni del -1,2%.
GIAPPONE: Pil terzo trimestre sale del +1,1% al di sotto del +1,9% del trimestre precedente e del +1,6% previsto. Lo YEN continua però a svalutarsi superando i 103 contro dollaro mentre salgono i rendimenti sui titoli decennali da un inesistente 0,59% ad un impercettibile 0,68%. Nulla di che ma se i tassi salissero oltre l’1%, proseguendo, l’ascesa per il Giappone sarebbero grossi problemi.
CINA: Diverse multinazionali americane stanno riducendo i loro effettivi nelle loro sedi cinesi. IBM ha effettuato alcuni tagli senza comunicarne l’entità, dopo i deludenti risultati nel Paese nel terzo trimestre. Ma non è stata l’unica, seguita anche da HP.
TAPER: a metà settimana sapremo i destini dei mercati finanziari. L’oracolo Bernanke ci dirà cosa la FED ha deciso per il “bene” dell’economia americana e non solo.